Recensione di “San Isidro Futbol”, di Pino Cacucci
La storia che fa da sfondo a “San Isidro Futbol” è opera d’invenzione di Pino Cacucci (purtroppo ormai fuori catalogo), ma nasce da un evento accaduto realmente. Una di quelle storie che solo un paese meraviglioso e ricco di contraddizioni come il Messico può regalare, e che l’autore è così bravo a raccontare al pubblico.
San Isidro è un agglomerato di case sulla linea di confine degli stati di Oaxaca, Veracruz e Puebla, i cittadini hanno deciso di elevare il proprio status a città ed attendono di sapere dallo stato centrale a quale governatore rivolgere le proprie domande. La cittadina viene governata con un’assemblea e tutti gli abitanti partecipano attivamente alla vita sociale del piccolo paese.
E sebbene nell’unico campo utilizzabile per delle partite di calcio vi sia un albero, il piccolo paese ha una propria squadra che gioca un campionato ufficiale. In mancanza di gesso, verrà utilizzato un concime bianco per eseguire le linee necessarie per giocare, ma il concime ritrovato in una carlinga di un aereo caduto nel mezzo della giungla si rivelerà molto speciale.
Come si diceva, la storia fantastica si basa su reale episodio di cronaca e presenta un piccolo spaccato di vita del Messico che vive lontano dalle grandi città, condita con l’ironia della classica commedia degli equivoci legata sia alla volontà di capire a quale stato San Isidro faccia riferimento, si a quella del concime speciale. Il tutto infarcito dalla meravigliosa umanità che il Messico può regalare (e che trovate anche nei libri di Paco Ignacio Taibo).
Nonostante il libro abbia ormai oltre vent’anni, rimane assolutamente fresco e divertente e visto anche le poche pagine di cui è composto, è caldamente consigliato a chiunque voglia passare qualche ora divertendosi. Nel 1995 dal libro è stato tratto il film “¡Viva San Isidro!”, tra i cui attori spiccano i nomi di Diego Abatantuono e di Ugo Conti. Sebbene il lungometraggio sia divertente ed assolutamente in linea col romanzo, il consiglio è quello di comprare comunque anche il libro, che per altro si legge davvero rapidamente.