Mondiali di Calcio
Mondiali. Foto di Fauzan Saari (Unsplash)

Personalmente reputo che ormai, una della parti migliori del calcio, siano i Mondiali e le altre competizioni per nazionali.

Ho sempre seguito il calcio sin da bambino, mio padre giocava e dopo è passato ad allenare, e nel 1976 è stato tra i fondatori del Fossolo ’76, ma all’inizio non mi ha mai assecondato. Sembrava anzi che non volesse che io giocassi. Per altro lui non ha mai tifato una squadra “professionistica”, mentre io sono abbonato da anni, ha quasi sempre solo seguito le giovanili che allenava. Mia madre non lo andava a vedere giocare, e le uniche partite che ha visto, sono state le mie di quando ero piccolo.

Però in effetti, il calcio mi ha un po’ stancato. Partite sempre meno divertenti, giocatori sempre più star, e uno pseudo iper-professionismo che sta cancellando non solo la passione e la speranza di qualcosa di nuovo, ma anche in buona parte il divertimento. La grande spinta all’atletismo e una tattica basata soprattutto sul possesso palla ha poi impoverito ulteriormente la proposta media delle partite.

In poche parole, se non fosse per l’atmosfera dello stadio e degli amici, penso che preferirei altro (tipo il baseball). C’è però una cosa che ancora un lato del calcio mi appassiona, anche se meno di alcuni anni fa, e sono le competizioni per le nazionali. Mondiale su tutti, ma anche Olimpiadi ed Europei.

Il bello dei Mondiali e delle altre competizioni per Nazionali

Nonostante ormai vi sia un appiattimento fastidioso verso un unico modo di giocare, cosa non così marcata fino agli anni 2000/2010, tra le nazionali in parte regge ancora una sorta di identitarismo che nei club è appartenuto solo ad alcune formazioni e che ormai è difficile trovare.

Ci sono nazioni che puntano più sulla difesa da sempre, ci sono nazioni che non fanno mai i conti e giocano costantemente per vincere. Alcune puntano in modo più deciso sul gruppo ed altre che puntano soprattutto sulla forza di alcuni singoli. In passato queste differenze erano maggiori, ma ancora oggi seguendo questo competizioni si possono vedere peculiarità che probabilmente sono quasi da considerarsi nazionali.

Anche la propensione a far giocare maggiormente giovani promesse piuttosto che giocatori già famosi, ovviamente a parità di forza e potenziale, evidenzia una differenza tra alcune nazioni. Così come si possono notare differenze anche scelte di determinate federazioni verso giocatori che abbiano comportamenti non conformi ad un certo standard anche al di fuori del campo.

Insomma, c’è ancora qualcosa di interessante che travalica il mero gioco e che si può percepire quando si seguono le competizioni per nazioni. Anche quando magari in campo scendono formazioni ritenute di secondo piano o anche peggio. Lo stesso vale per i tifosi. A volte è interessante vedere non solo la follia dei travestimenti e dei festeggiamenti, ma anche lo spirito con cui seguono e sostengono la propria nazionale.

In Italia, ad esempio, va abbastanza di moda la critica preventiva, con l’esaltazione in caso di vittoria. Da altre parti fortunatamente va meglio, anche se in effetti, ci sono nazioni che riescono ad essere anche peggiori di noi.