Numismatica: Dupondio di Augusto
Dupondio di Augusto [RIC I (2nd ed.) 384]

La Numismatica è una materia complessa, ma estremamente interessante

La moneta che vedete a fianco al profilo dell’iconica statua di Ottaviano Augusto “velato capite”, è un dupondio coniato proprio all’epoca di quello che, a torto o a ragione, viene considerato il primo imperatore romano.

Quello della Numismatica è un mondo complesso e poliedrico, di cui non posseggo particolari nozioni ma che lentamente sto cercando di avvicinare. Ciò che più mi affascinata è che con una moneta, si può davvero dire di avere in mano un pezzo di storia.

Un pezzo di storia a volte millenario, come nel caso di questo dupondio, e un oggetto che, a prescindere dal suo valore intrinseco, ha viaggiato nel tempo per arrivar fino alle nostre mani, vivendo fasi storiche che noi abbiamo solamente letto nei libri.

Dupondio di Augusto (RIC I (2nd ed.) 384)

Partiamo col dire che il dupondio (che in latino voleva dire due libbre) è una moneta di bronzo utilizzata durante la Repubblica e l’Impero Romano, del valore di due assi, e che con estrema approssimazione potremmo dire essere l’equivalente di circa 1,5 degli attuali Euro.

La moneta in questione è sicuramente databile tra il 23 ed il 15 avanti Cristo, visto che parla di Augusto e della sua Tribunicia Potestas ed è stata coniata nella zecca di Roma. Le varie fonti che ho controllato poi, la datano quasi certamente all’anno 15 prima di Cristo. Parliamo quindi di un oggetto che in un modo o nell’altro, ha attraversato oltre 2000 anni di storia.

Questa moneta, con le sue scritte ancora abbastanza leggibili, ci racconta avvenimenti e ci rammenta due persone in particolare: Ottaviano Augusto, ovviamente, ma anche un magistero da lui creato e un magistrato da lui messo a presiedere i lavori di coniatura delle monete.

Augustus Tribunicia Potestas

Numismatica, Dupondio Augusto (diritto)
Dupondio di Augusto (RIC I (2nd ed.) 384), vista del diritto

Prendendo in esame il dritto della moneta, vediamo che all’interno di una corona di foglie di quercia, divisa su tre linee c’è la scritta “AUGUSTUS TRIBUNIC POTEST”, dove le ultime due parole sono abbreviazioni di Tribunicia Potestas.

La “Potestà tribunizia” era l’autorità di cui godevano i Tribuni della Plebe ed era una delle autorità fondamentali che Augusto si arrogò fin da subito in veste di Princeps, poiché garantiva il veto sulle decisioni del Senato. Augusto, che governò dal 27 a.C. al 14 d.C., assunse la Tribunicia Potestas per ben 37 volte dal 23 prima di Cristo in poi.

Il Triumviro Monetale Lucio Sordino

Numismatca, Dupondio di Agusto (rovescio)
Dupondio di Augusto (RIC I (2nd ed.) 384), vista del rovescio

Nel revescio vi sono altre interessanti informazioni, che contestualizzano ancora di più questa moneta, e ci raccontano altro sul mondo romano. La grande scritta centrale SC, vuole dire Senatus Consulto, ovvero che la moneta è stata coniata per “decisione del Senato”.

Tutte le monete romane erano battute su concessione del Senato, soprattutto in epoca Repubblicana ed inizio Imperiale. In un secondo tempo l’Imperatore scavalcò il Senato, ma non è raro trovare comunque la scritta SC anche in tempi più tardi.

Attorno possiamo leggere altre lettere, in modo più o meno chiaro. La frase composta è comunque la seguente: L SVRDINVS IIIVIR AAAFF. Il significato è che la moneta è stata battuta sotto il magistero del Triumviro Monetale Lucio Sordino.

La scritta IIIVIR infatti richiama la carica dei Tresviri, appunto un triumvirato che gestiva la monetazione, dalla cura della fusione dei lingotti di metallo da cui ricavare i tondelli per le monete, al controllo della lega del peso e della qualità del battuto, fino alla verifica dei conti dell’intera zecca.

A conferma che si tratta proprio di quel magistero, vi sono poi le lettere AAAFF. Le tre A ricordano i materiali di coniazione: oro (auro), argento e bronzo (aere); le due F le due funzioni principali della zecca: fondere e battere (feriundo).

L SVRDINVS altri non è che Lucio Nevio Sordino, uno dei tre magistrati incaricati da Augusto quando creò i Triumviri Monetali. Questa carica entrò poi nel normale Cursus Honorum romano. Lucio Sordino è noto anche per una iscrizione presente su una base di una colonna nel Foro Romano, la Colonna di Foca (colonna decisamente postuma al basamento ed al lastricato su cui poggia), il cui basamento presenta una iscrizione bronzea dedicata Lucio Nevio Sordino, in quel momento Pretore.

Ecco cosa ci dice questa piccola moneta che dal basso dei suoi 26 millimetri di diametro e nonostante i soli 12 grammi di peso, ha attraversato i millenni fino a noi, per ricordarci la Tribunicias Potestas di Augusto ed il Triumvito Monetale Lucio Sordino, ma non solo.

Se volete continuare a leggere qualcosa di collegato ad Augusto, non perdete il meraviglioso affresco della Villa di Livia, sua moglie, che è custodito a Palazzo Massimo.