Camanchaca

Recensione del libro “Camanchaca” di Diego Zuñiga

Per quanto riguarda il libro Camanchaca di Diego Zuñiga, edito da La Nuova Frontiera, sono stato immediatamente attratto dalla copertina che trovo estremamente evocativa ed accattivante. Sono appassionato di letteratura centro-sud americana e il profilo dell’autore mi ha attirato anch’esso: giovane (classe 1987), pluripremiato ed inserito nel 2017 nella lista “Bogotà39”, che segnala i trentanove scrittori under40 migliori dell’america latina.

Libro Camanchaca

Leggendo poi il descrittivo fornito dall’editore ho finito per decidere definitivamente di comprarlo. E non mi sono sbagliato, sebbene mi aspettassi qualcosa di completamente diverso.

Mi aspettavo infatti un romanzo in cui al rapporto padre/figlio facesse da coprotagonista il deserto dell’Atacama, e la strada che collega Santiago del Cile, Iquique e Tacna, in Perù, laddove il protagonista della storia deve recarsi per curarsi i denti, che sta rischiando di perdere. Avevo inoltre dato per scontato che il ragazzo, in qualche modo, fosse al massimo adolescente, o addirittura un bambino.

Nulla di tutto questo. Il ragazzo è un ventenne iscritto all’Università ed il panorama richiamato dalla copertina rimane decisamente sullo sfondo, anche se oggettivamente non abbandona mai la scena.

Un libro breve, rapido da leggere, ricolmo di malinconia e che colpisce realmente duro in quanto sebbene fortunatamente non tutte le famiglie abbiano così tanti misteri e problemi come quella protagonista di Camanchaca, in realtà questa sottospecie di diario personale potrebbe essere scritto da una persona qualunque. Silenzi, dispiaceri, paure e tutti i sentimenti possibili di un ragazzo con una famiglia difficile, che tenta di vivere in pace con sé stesso ottenendo risposte, ma senza cercare deludere gli altri.

Malinconia e tristezza si fondono, senza che però sia il protagonista a dare mai un giudizio su quanto accade, parere che quindi è il lettore a dare, complice un contesto di povertà e difficoltà fisiche e mentali. Nonostante la velocità di lettura e la “semplicità” della scrittura, non è un libro semplice. Rimane comunque un libro da leggere, che smuove qualcosa nel profondo.

Rimanendo in tema di scrittori sudamericani, il consiglio è quello di riscoprire anche Daniel Chavarria ed i suoi libri straordinari, sebbene si tratti di un genere completamente differente.