Sala della Pallacorda a Versailles
Sala della Pallacorda a Versailles

Ci sono impianti sportivi e sport entrati a gamba tesa nella Storia con la esse maiuscola, quasi sempre per motivazioni non certo ludiche come sarebbe normale per uno sport. Ne sono un esempio le esecuzioni di massa all’interno di stadi o altri eventi estremamente tragici che purtroppo sono accaduti anche nel recente passato.

Nello specifico, qualche giorno fa, ragionavo quasi per caso sull’antenato del tennis, sport che ammetto di non amare particolarmente, quale esempio di come uno sport possa apparire sullo sfondo di accadimenti storici, sia “privati” che internazionali. E per antenato del tennis intendo la pallacorda, di cui possiamo vedere un interessante filmato di fine ottocento nel seguente video dell’Archivio storico Luce.

La pallacorda nella storia

Partiamo dal gioco in sé. Il “jeu de paume” (che tradotto letteralmente vorrebbe dire gioco da palmo) è uno sport originario della Francia del XIII secolo, che alcuni sostengono però esistesse già oltre 200 anni prima e che deriverebbe addirittura dall’antica grecia.

Ad ogni modo, in terra d’oltralpe era abbastanza noto ed aveva due varianti principali: il “courte paume” ed il “longue paume”. Il primo si giocava al chiuso, e si doveva lanciare una pallina oltre una corda, colpendola col palmo della mano protetto da un guanto, o con un bracciale. Solo in un secondo tempo, la mano verrà sostituita da una racchetta.

Il secondo, il “longue paume” veniva invece giocato già all’epoca con una racchetta, e in un campo all’aperto. Il “jeu de paume” è quindi come già detto l’antenato del tennis, otre che di altri sport meno famosi come la pelota basca e il pallone col bracciale e quasi certamente del tamburello.

Anche in questo campo, non mancano polemiche tra Italia e Francia, poiché c’è chi rivendica come italiana la nascita di questo sport, ma come per quasi tutti questi tipi di svago, risalire a chi lo ha inventato o chi lo ha semplicemente normato e/o reso popolare è complesso, e risulta essere quasi un esercizio di stile.

Di certo, le evidenze più importanti della pallacorda nel nostro parse arrivano soprattutto dal Rinascimento, ed era talmente popolare che la storia racconta che anche Michelangelo Buonarroti giocasse spesso alla pallacorda. Ed il collegamento tra pittori famosi e pallacorda, ci porta al nostro primo evento storico.

Il Caravaggio e la pallacorda

E’ però  un altro Michelangelo ad aver incrociato in modo più determinante la pallacorda nella propria vita. Parliamo di Michelangelo Merisi, detto Caravaggio.

Il pittore lombardo ebbe una vita assai burrascosa e nonostante i numerosi eccessi e le risse, a Roma contava su numerosi amici, che però non poterono salvarlo da una condanna a morte a seguito dell’uccisione di Ranuccio Tommasoni.

I due, che avevano avuto numerosi screzi sia per motivi economici che per motivi amorosi, il 28 maggio 1606 stavano giocando a pallacorda l’uno contro l’altro quando scoppiò un alterco a seguito di un presunto fallo nel gioco. La discussione divenne litigio ed il litigio si trasformò in rissa.

Tommasoni e Caravaggio si ferirono a vicenda, ma la peggio l’ebbe il primo, che fu ferito a morte. A causa di questo omicidio iniziano le peregrinazioni del pittore, che lo porteranno a Napoli e Malta. Nel 1610 gli arrivò la notizia che sarebbe stato graziato e tentò di tornare a Roma, ma morì prima di arrivarvi.

Davide con la testa di Golia – Caravaggio 1607

Il viaggio verso Roma, Caravaggio portava con sé il dipinto qui sopra, “Davide con la testa di Golia”, probabilmente da regalare a coloro i quali avevano perorato la sua causa. Nel dipinto si può ben vedere che Golia ha le fattezze del Caravaggio, la cui testa sarebbe dovuta essere mozzata in base alla condanna a morte che invece era stata annullata proprio grazie ai suoi amici. Tutto questo, ebbe inizio in un campo da pallacorda.

Il Giuramento della Pallacorda

Ma l’evento più importante legato al gioco della pallacorda è ovviamente il famoso “Giuramento della Pallacorda” del 20 giugno 1789, che in francese è detto appunto “Serment du Jeu de Paume”.

In questo caso il gioco è ancora più sullo sfondo, e c’entra in modo ancora più incidentale rispetto alla situazione accorsa al Caravaggio. Siamo agli inizi della Rivoluzione Francese e dopo lo stallo avvenuto a seguito della seconda riunione degli Stati Generali, il Terzo Stato decide di proclamare l’Assemblea Nazionale (17 giugno 1789) ed attribuitisi il potere esecutivo di legiferare in materia fiscale.

Tre giorni dopo, il Re fa chiudere il la sala dove l’Assemblea era solita riunirsi e su suggerimento del deputato Guillotin, venne deciso di continuare le riunioni nella sala adibita al gioco della pallacorda, quindi per l’esattezza del gioco del “courte paume”.

All’interno di questa campo da gioco viene fatta la storia, con Jean-Baptiste-Pierre Bevière che propone, legge e firma per primo il “Giuramento della Pallacorda”, in cui l’Assemblea giurava, con un solo contrario, «di non separarsi mai e di riunirsi ovunque le circostanze l’avrebbero richiesto, fino a che non fosse stata stabilita e affermata su solide fondamenta una Costituzione per il regno francese», compiendo un ulteriore passo verso il compimento della Rivoluzione. Giuramento immortalato da Jacques-Louis David nell’immagine di seguito.

Le Serment du Jeu de Paume, le 20 juin 1789 – Jacques-Louis David 1791

Anche nella mia città natale, Bologna, si giocava ovviamente a pallacorda, così come ad altri giochi similari o derivanti da essa. Il posto deputato a questi sport era (appunto) lo “Sferisterio” della Montagnola, ora diventata la palestra multiuso “Achille Baratti”, di cui vediamo un muro esterno nell’immagine d’epoca qui sotto, tratto dal sito della Sala Borsa. Non a caso, il parcheggio adiacente si chiama proprio “Sferisterio”.

Lo “Sferisterio” di Bologna (immagine di repertorio tratta dal sito della Sala Borsa di Bologna)